January 11

Il Figlio del Becchino: Intervista con Sam Feuerbach – The Gravedigger’s Son: Interview with Sam Feuerbach

(English below)

Il talentoso e pluripremiato autore fantasy medievale Sam Feuerbach, attraverso la sua saga Il Figlio del Becchino, ci porta in un mondo carico di magia e colpi di scena, ma anche di violenza, disincanto e ironia a denti stretti.
È stato tanto gentile da concedermi un’intervista e non sono rimasta delusa dalle risposte dell’artefice di questi romanzi di sicuro dotati di un certo mordente!

Sam, quando e come hai deciso di diventare uno scrittore?

Nel 2014, ho pubblicato il mio primo libro “The murderess Crow”. Ho scritto il primo volume della saga de Il Figlio del Becchino nel 2016. Fortunatamente in quel momento molti molti lettori hanno deciso che io potessi diventare uno scrittore a tempo pieno. 😊
Dopo vent’anni di lavoro per un’azienda nel settore informatico mi sono licenziato e da allora scrivo romanzi fantasy. È stata la decisione giusta.

Quali opere letterarie ti hanno particolarmente influenzato?

Il primo libro ad avere un forte impatto su di me è stato “Il Giovane Holden” di J.D. Salinger. Sono rimasto particolarmente preso dal tono ironico della narrazione. Come molti fan del fantasy, ne sono stato attratto grazie a Il Signore degli Anelli di Tolkien.

Quali romanzi recenti hanno davvero attirato la tua attenzione?

Adoro I romanzi di George R.R. Martin (incredibile sviluppo dei personaggi), Joe Abercombie (potente la scelta delle parole), e Robert Asprin (ottimo senso dell’umorismo). Purtroppo scrivere libri comporta il fatto che abbia meno tempo per leggere di quanto non ne avessi una volta.

Di recente Il Figlio del Becchino è diventato un bestseller anche in Italia. Te l’aspettavi?

Prima di tutto, è molto difficile per un autore indovinare se un suo libro o una sua saga possa avere successo. A dire il vero è molto difficile per tutti, case editrici e agenzie incluse. Dopo il grande successo in Germania, che comunque non mi sarei mai aspettato su tale scala, ho sperato che Il Figlio del Becchino potesse piacere anche ai lettori italiani, ma non c’era alcuna garanzia. In ogni caso, avevo bisogno di una buona traduzione che rendesse il tono scherzoso della mia narrazione con tutta la sua ironia e il suo umorismo. Sono felice di poter contare su Francesco Vitellini per questo. Alla fine però sono solo i lettori a decidere, dunque a questo punto un grande ringraziamento va a tutti voi lettori italiani.

A proposito de Il Figlio del Becchino: sembri scegliere i protagonisti fra i più poveri e i meno amati; perché?

Il figlio del becchino ha zero possibilità, eppure se lo fa bastare. Questo funziona solo se si parte dal basso. O per metterla giù in altri termini, per passare dalle stalle alle stelle bisogna partire dalle stalle. In questo caso per me era importante descrivere non solo l’ascesa sociale ma anche lo sviluppo morale ed emotivo.

C’è molta violenza in questa saga: non solo i combattimenti standard che naturalmente ci si aspetta siano presenti in un romanzo fantasy, ma pestaggi molto realistici, sia da parte di bulli che di genitori prevaricatori; da cosa deriva la decisione di raccontare queste realtà così nel dettaglio?

Purtroppo la violenza faceva parte della vita quotidiana nel Medioevo. Se penso alla guerra in Ucraina oggi mi rendo conto che da allora è cambiato molto poco. Sono stato intenzionalmente drastico nel descrivere alcune scene per intensificare l’atmosfera opprimente. È anche una storia che parla del bene e del male, dell’odio e dell’amicizia. Per rendere vivido il contrasto ho dovuto ritrarre entrambi i lati.

Una delle cose che maggiormente mi hanno impressionata nei tuoi scritti è il fatto che i colpi di scena siano effettivi colpi di scena! Voglio dire, come lettrice non è semplice intortarmi, ma tu ci sei riuscito alla grande. Qual è secondo te l’ingrediente segreto per un buon colpo di scena?

Wow, che domandona vieni a fare proprio a me! 🙂 Non sono un maestro nel tessere trame, mi limito a scrivere e a vedere che direzione prendano le cose. Comincio sempre dai miei personaggi e li sviluppo ulteriormente facendoli incappare nelle loro avventure. Talvolta li metto in situazioni in cui non so se riusciranno mai a cavarsela. Fortunatamente poi mi viene sempre in mente qualche soluzione. Si chiama discovery writing. Ci sono pochissimi colpi di scena che ho pianificato sin dal primo libro, ma a dire il vero quando comincio non so neppure da quanti libri sarà composta una saga.

A cosa stai lavorando al momento? Cosa dovremmo aspettarci per il prossimo futuro?

Fra qualche giorno il primo volume della mia ultima saga “Il Maestro delle Essenze” verrà pubblicato in Italia. Un vecchio alchimista vive nella sua torre ai margini della città e distilla miracolosi elisir e pozioni. Un soldato della città indaga su uno strano omicidio e due adolescenti scoprono una misteriosa grotta in una gola a cui l’accesso è proibito. Unendosi magicamente diventano la Lega dei Quattro.

Grazie di cuore per il tuo tempo! Sono genuinamente lieta di aver avuto la possibilità d’intervistarti!

Grazie a te per il tuo tempo e per le ottime domande.

English

The talented and award-winning medievale fantasy author Sam Feuerbach takes us, through his Gravedigger’s Son saga, to a world full of magic, plot twists; however there are also violence, disenchantment and bitter irony.
He was kind enough to give me the chance to interview him and I wasn’t disappointed by the creator of these novels which certainly bite!

Sam, when and how did you decide to become a writer?

In 2014, I published my first book “The murderess Crow”. I wrote the first volume of the son of the gravedigger saga in 2016. Fortunately, that was the time when the many many readers decided that I became a full-time writer. 😊
After twenty years of working for a company in the IT industry, I quit and since then I have been writing fantasy novels. It was the right decision.

What were your main literary influences?

The first book that made a big impression on me was “The Catcher in the Rye” by J.D. Salinger. I was taken with the ironic narrative tone. Like so many fantasy fans, I was drawn to it by Tolkien’s Lord of the Rings.

What are some recent novels which actually turned your head?

I love the novels of George R.R. Martin (terrific character development), Joe Abercombie (powerful word choice), and Robert Asprin (fine humor). Unfortunately, writing books means I have less time to read than I used to.

The Gravedigger’s Son recently became a best seller even in Italy; did you see that coming?

First of all, it is very difficult for the author to estimate whether a book or a saga will be a success. Hardly anyone can do that, not even the publishers and agencies. After the great success in Germany, which I also did not expect on this scale, I hoped that the gravedigger’s son would also please readers in Italy – for which there is no guarantee. In any case, I needed a good translation that would convey my tongue-in-cheek narrative tone with all its irony and humor. I’m glad to have Francesco Vitellini by my side for this. But in the end, only the readers decide. At this point a big thank you to all Italian readers.

Talking about The Gravedigger’s Son, you seem to chose your main characters among the poorest and the most unloved ones; why?

The son of the gravedigger has no chance. But he uses it. That only works if he starts at the bottom. Or to put it another way, from zero to hero begins with zero. Here it was important to me to describe not only the social ascent, but also the moral and emotional development.

There’s quite a lot of violence in this saga: not simply the standard fights which are more than expected in a fantasy novel, but very realistic beatings, both by bullies and by abusive parents; why the decision of narrating such realities so in detail?

Unfortunately, violence was part of everyday life in the Middle Ages. When I look at the war in Ukraine today, little has changed since then. I have deliberately described a few scenes drastically in order to intensify the oppressive atmosphere. It is also a story about good and evil, hatred and friendship. To make the contrasts vivid, I had to portray both sides.

One of the things that impressed me the most about your writings was the fact that your plot twists were actual plot twists! I mean, as a reader I don’t get easily caught off guard, but you totally managed to. What’s the secret ingredient for a good plot twist in your opinion?

Wow, what a question just to me! 🙂 I’m not a very good plotter, but just write away. I always start with my characters and develop them further by having them fall into adventures. Sometimes I put them in situations that I don’t know how they’ll ever get out of. Fortunately, I’ve always come up with something later. Discovery writing is what it’s called. Very few twists I had planned from volume one, but I don’t even know at the beginning how many books the saga will have.

What are you working on at the moment? What should we expect in the next future?

In a few days the first volume of my latest saga “Il Maestro delle Essenze” will be published in Italy. An old alchemist lives in his tower on the outskirts of the city and brews miraculous elixirs and potions. A city soldier investigates a strange murder and two teenagers discover a mysterious cave in a forbidden ravine. The four magically come together and form the League of Four.

Thank you so much for your time! I’m genuinely glad that I got the chance to interview you!

Thank you for your time and the great questions.




Posted January 11, 2024 by Delia in category "Uncategorized

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