Interview with the V…antages – Intervista con i Vantages
(Traduzione italiana in fondo al post.)
I had the chance to be among the first people, even though certainly not the last, to interview Tim Mikkola, the frontman of Helsinki’s rock scene newest sensation: The Vantages. Great on record, even better live. Only time will tell, but it wouldn’t be surprising if their first single, Leather Jacket, were to become a hit.
How did your adventure start? How did you meet each other?
I met Anton a few odd years ago when we went to the same school together. When he heard the chorus to Leather Jacket, he moved to Helsinki and insisted that we start a band together. One thing led to another, he brought in Aleksi, Henkka and Mikko.
Did you know all along you had professional goals within music, or did you start playing just for fun?
Yes, we are an ambitious bunch.
What’s the story behind your name?
It was the best option amongst many bad ones. I was super against having “The” in the name followed by a plural, then I came up with “The Vantages”. Kind of shot myself in the foot there…
What are your main influences?
We listen to a lot of British indie and stuff from the 60s. I really like French chanson and guitar bands from that particular decade. Between the five of us we found the most common ground in 70’s rock and early 00’s goth rock. I’d say Finnish “rautalanka” has been a thing for us as well.
How does your creative process happen? Who does what?
They usually start with me recording a few ideas down and writing on top of them by myself, then we head to the rehearsal space and see what’s what.
What are your sources of inspiration for writing songs? Are you mostly inspired by real life experiences or do you rather believe in art about art?
Love. To me love has never sounded like The Beatles’ “I Wanna Hold Your Hand”. When you really love someone you inevitably love the worst parts of them as well. I like writing about those things, I find it much more romantic. As for “art about art” I feel more attracted to honesty, heart on your sleeve and all that. I like writing about my experiences, I like getting personal.
How did the Covid-19 pandemic affect your plans?
It gave us time to get to know each other, write songs, search for our sound and make contacts etc. I think we’re one of the few who, in a sense, benefitted from it. Lots of time, little to lose.
Do you think the joy of going back to normal influenced somehow the enthusiasm with which the audience welcomed you to the live scene?
Definitely. People have been more eager to do things and really throw themselves in after being deprived of all things social for so long. I know I have.
Playing at a huge festival such as Ruisrock before having the first EP out is an incredible goal for a new band. How did you reach it?
It’s a classic story of someone who knew someone, who knew someone, who knew…
Did playing at Ruisrock feel the way you expected it to feel?
We didn’t have much expectations going in to be honest. We really enjoyed ourselves on stage, then checked out the rest of the festival. Good times.
A question for Aleksi, at the bass: does your choice of playing without a pick concern only your playing with The Vantages, or is it your standard style? What difference does it make to you?
I have always preferred playing with fingers to be fair. I can play with a pick as well of course but I like how playing with fingers you can really feel what you are playing. Vibration and all. I have always liked players who play very intensely with a pick or with their fingers. Players like Eric Avery, Martin Sköld, Duff McKagan, Flea or Paul Webb. So I implement that to my playing. Gives it kinda percussive element as well.
How much does the image count for a band in 2022?
As much as it has always counted I guess. It’s good to be aware of it, but not force things.
Among new bands there is often a tendency, quite opposite to the historical one within rock music, to take distance from alcohol and drug abuse. What do you think about it?
We don’t necessarily spit in the bottle, if that’s what your asking. We keep work and partying separate, we enjoy both. I think it’s a good thing that the “sex, drugs & rock n’ roll” cliche has lost its glamour. Substance abuse isn’t cool, it’s an issue and an unrepresented issue at that.
What can we expect from The Vantages in the near future?
Sex, drugs & Rock N’ Roll.
Thank you for your time. It was a pleasure to interview you and you have all my best wishes!
Thank you for having us.
Love,
Tim & The Vantages
The Vantages is: Tim Mikkola (voice), Henri Schröter (drums), Aleksi Larkovuo (bass), Mikko Janatuinen (lead guitar) and Anton Froloff (rhythm guitar and keyboards).
All pictures by Samuli Vienola (2022).
Make up artist: Katri Kettu.
Italiano
Ho avuto la possibilità di essere fra le prime persone, anche se certamente non le ultime, a intervistare Tim Mikkola, il frontman dell’ultima sensazione rock made in Helsinki: The Vantages. Meravigliosi in studio e anche meglio dal vivo. Solo il tempo potrà dirlo, ma non sarebbe una sorpresa se il loro primo singolo, Leather Jacket, diventasse una hit.
Com’è cominciata la vostra avventura? Come vi siete incontrati?
Ho incontrato Anton diversi strani anni fa; andavamo a scuola insieme. Quando ha sentito il ritornello di Leather Jacket si è trasferito a Helsinki e ha insistito perché fondassimo una band insieme. Una cosa tira l’altra, lui ha tirato dentro Aleksi, Henkka e Mikko.
Sapevate sin dall’inizio di avere obiettivi professionali nell’ambito della musica?
Sì, siamo ambiziosi.
Qual è la storia all’origine del vostro nome?
Era l’opzione migliore in mezzo a parecchie tremende. Ero assolutamente contro l’avere il “The” all’inizio del nome seguito da un plurale, ma poi sono stato io a proporre “The Vantages”. Mi sono un tantino dato la zappa sul piede…
Quali sono le vostre principali influenze?
Ascoltiamo molta musica indie inglese e roba degli anni 60. Mi piace molto la chanson francese e le guitar band di quell’epoca. Fra tutti e cinque il terreno comune l’abbiamo trovato soprattutto nel rock anni 70 e il goth rock dei primi anni 2000. Direi che anche il “rautalanka” finlandese abbia avuto un suo ruolo.
Come funziona il vostro processo creativo? Chi fa cosa?
Di solito si comincia con me che registro qualche idea e ci scrivo sopra per conto mio, poi in sala prove e vediamo insieme che succede.
Quali sono le tue fonti d’ispirazione? Prendi spunto più dalle esperienze di vita reale o dal concetto di arte riguardo all’arte?
L’amore. Per me non è mai stato come in “I Wanna Hold Your Hand” dei Beatles. Quando ami qualcuno inevitabilmente ne ami anche I lati peggiori, ed è di queste cose che mi piace scrivere, lo trovo molto più romantico. In merito al concetto di “arte riguardo all’arte”, io mi sento più attratto dall’onestà, cuore in mano e cose di quel genere. Mi piace scrivere delle mie esperienze, andare nel personale.
Come sono stati condizionati i vostri programmi dalla pandemia del Covid-19?
Ci ha dato tempo di conoscerci meglio, di scrivere canzoni, cercare il nostro sound e crearci dei contatti. Penso che siamo stati fra i pochi a cui abbia in un certo senso giovato. Un sacco di tempo, poco o niente da perdere.
Pensi che la gioia di tornare alla normalità abbia influenzato il modo in cui il pubblico vi ha dato il benvenuto alla scena live?
Sicuramente. Le persone hanno più voglia di fare le cose e di buttarsi, dopo essere state private per molto tempo della possibilità. Lo vedo anche in me stesso.
Suonare in un grosso festival come il Ruisrock prima ancora di aver pubblicato anche solo un EP è un traguardo incredibile per una nuova band. Come ci siete riusciti?
È la classica storia in cui qualcuno conosceva qualcuno, che conosceva qualcuno, che conosceva qualcuno…
Suonare al Ruisrock è stato come ve lo aspettavate?
Onestamente non ci aspettavamo niente. Ci siamo molto divertiti sul palco e poi ci siamo goduti il resto del festival. È stato bello.
Una domanda per Aleksi, al basso: la tua scelta di suonare senza plettro riguarda solo i Vantages oppure è il tuo stile standard? Che differenza fa per te?
Onestamente ho sempre preferito suonare con le dita. Certo, so suonare anche col plettro, ma suonando con le dita mi piace sentire effettivamente quel che sto suonando. Vibrazioni e tutto. Mi sono sempre piaciuti bassisti con uno stile intenso, a prescindere dal fatto che suonassero con le dita o col plettro. Musicisti come Eric Avery, Martin Sköld, Duff McKagan, Flea e Paul Webb. Quindi ho incluso anche questo nel mio stile. Aggiunge una sorta di elemento percussionistico.
Quanto conta l’immagine per una band nel 2022?
Tanto quanto ha sempre contato, suppongo. È buono esserne consapevoli, ma senza forzare le cose.
Fra le band di nuova generazione c’è spesso la tendenza, in contraposizione a quella storicamente rock, a prendere le distanze dall’abuso di droga e alcol. Voi cosa ne pensate?
Non necessariamente disprezziamo, se è questo che mi stai chiedendo. Teniamo le questioni lavorative e il far festa separati, anche se ci piacciono entrambe le cose. Penso che sia un bene che lo stereotipo “sesso, droga e rock’n roll” abbia perso il proprio fascino. Abusare di sostanze non è figo, è un problema spesso non presentato a sufficienza come tale.
Cosa possiamo aspettarci dai Vantages nel prossimo futuro?
Sesso, droga e rock’n roll.
Grazie per il vostro tempo. Intervistarvi è stato un piacere e vi faccio i miei migliori auguri!
Grazie a te per averci ospitati!
Con amore,
Tim & i Vantages
I Vantages sono: Tim Mikkola (voce), Henri Schröter (batteria), Aleksi Larkovuo (basso), Mikko Janatuinen (chitarra solista) and Anton Froloff (chitarra ritmica e tastiere).
Foto di Samuli Vienola (2022).
Trucco: Katri Kettu.