Vegani che Muoiono di Fame (Ma anche No) – Vegans Starving (Or Maybe Not)
(English version below)
Le mie prime due settimane da vegana sono volate con inaspettata facilità, fra voglia di sperimentare e miti sfatati.
Una delle leggende urbane più diffuse è quella secondo cui i vegani debbano necessariamente mangiare “cibi esotici” quali mango, soia e tofu, cose che gradivo anche quando ancora ero onnivora, ma di cui non sento particolarmente la necessità di abusare.
Di fatto, spesso e volentieri, si mangia vegano senza neppure accorgersene.
Vi vedo storcere il naso.
Ma come? Non avete mai mangiato pasta al pomodoro? Una pizza rossa? Spaghetti aglio olio e peperoncino? Pasta e fagioli (resa tanto famosa da Dean Martin)? Riso e lenticchie?
Semplicemente i vegani e la dieta vegana non sono necessariamente tanto strani quanto i meme di internet li vorrebbero.
Cambiare modo di mangiare porta poi a voler sperimentare; cosa particolarmente carina per me che invece col cibo ho sempre avuto la tendenza ad essere abitudinaria. Gli esperimenti non devono essere per forza complessi. Ad esempio l’altro giorno ho saltato in padella peperoni e melanzane con del basilico fresco per condire i fusilli. Sto scoprendo attraverso queste piccole cose che, forse, essere troppo abitudinaria, non fa più per me.
Speravo che diventare vegana potesse aiutarmi a darmi una calmata con la mia unica vera dipendenza fatta eccezione per musica e libri: i dolci. Purtroppo o per fortuna le cose non stanno affatto così. L’Espresso House offre frappini con crema di latte d’avena e la cioccolata vegana è di una bontà vergognosa; spesso la faccio a pezzettini e la gusto con della frutta secca, annaffiata da latte d’avena, di cocco o di mandorla. Niente male per una mangia-erba, eh?
English
My first two weeks as a vegan went by quickly and surprisingly easily, between some experiments and some myths proved to be wrong.
One of the most common urban legends says that vegans must eat “exotic food” such as mango, tofu or soy, but even though I’ve always liked them, I don’t particularly feel the need to abuse these ingredients.
As a matter of fact, quite often we eat vegan without even realising it.
I see you’re not convinced.
What? Have you never had pasta with tomato sauce? Or a pizza rossa?
Spaghetti aglio olio e peperoncino? Pasta with beans (the famous “pasta e fasul” mentioned by Dean Martin)? Rice with lentils?
Simply the vegans and the vegan diet might happen to be not as weird as the memes portray them.
Changing your diet can bring along the will to experiment, which is particularly nice in my case, since I’ve always had a tendency to eat the same kinds of food over and over. The experiments don’t need to be too complicated. For example, just the other day I put some pepper and eggplant in a frying pan, with a bit of fresh basil and extra virgin olive oil, so that I could later add them to my fusilli. I’m finding out, through these little things, that maybe going on over and over with the same habits is no longer the thing for me.
I hoped that becoming vegan might have helped to set me free from my only addiction other than music and books: sweets. Luckily or unfortunately it wasn’t so. Espresso House offers a frappino topped by oat cream and vegan chocolate is shamefully great; I quite often cut it into pieces and have it with dried fruit and oat, almond or coconut milk.
Not bad for a grass-eater, uh?