La Piaga New Age
Immagine cordialmente rubata alla pagina facebook I Fucking Hate Pseudoscience.
A sinistra la copertina di un vecchio libro di Deepak Chopra, con una sua foto.
“Corpo Senza Età, Mente Senza Tempo
Un’Alternativa Pratica all’Invecchiamento”
A destra Deepak Chopra com’è oggi.
Un articolo del genere, forse, non ce lo si aspetta da una come me: scrittrice prevalentemente fantasy, appassionata di mitologia ed esoterismo; invece, paradossalmente, è proprio il mio amore per queste tematiche a portarmi ad affrontare la questione.
Detesto profondamente la New Age, e più vado avanti con i miei studi in ambito esoterico, più la detesto.
Ma procediamo con ordine: cos’è la New Age?
- Principi antichi quanto il mondo scotti, rimestati fino allo snaturamento e ricoperti da una polverina scintillante (la magica frase: “È alla portata di tutti!”);
- seminari su come imparare a vedere il colore dell’aura altrui;
- manuali su come bloccare in tronco l’invecchiamento del corpo (è ovviamente tutta una questione psicologica, al massimo alimentare, in culo alla genetica!);
- ricollegare tutte le malattie del mondo alle case farmaceutiche e alle industrie alimentari, ignorando bellamente il fatto che prima della loro nascita la vita dell’uomo fosse mediamente molto più breve;
- vuoi comprendere i misteri più reconditi delle filosofie orientali? Non c’è problema: a raccontarti millenni di evoluzione di culture diverse (che grazie alla tua ignoranza non distingui, ma tanto quelli là hanno tutti gli occhi a mandorla, quindi sarà la stessa roba) ci pensa un qualunque autore americano, tramite il suo nuovo opuscolo tascabile! (Venduto alla modica cifra di un miliardo diDDollari);
Venghino signori, venghino!
In tutto questo però, ovviamente, chi crede nella Bibbia e nella classica concezione occidentale di Dio è un povero idiota.
È meravigliosa (e a mio parere condicio sine qua non dell’evoluzione dell’uomo) l’idea di partire dall’antico per incamminarsi verso il futuro. Biasimo il movimento New Age per gettato, spesso in malafede, del ridicolo su una volontà sacrosanta, che è quella di trovare le proprie radici per guardare avanti con serenità.
Persino qualche laureato ad Oxford si è macchiato della colpa di aver abusato della credulità popolare per riempirsi le tasche, perché si riesce sempre a trovare qualcuno con la voglia di credere che la ricerca della felicità possa passare attraverso un manuale scritto in maniera elementare (eccezion fatta per i passaggi che devono rimanere oscuri, onde evitarne la confutazione).
Ma perché sorprendersi?
In fondo questo non è l’equivalente spirituale di un fast food?
E i manuali di “self-help” non sono forse la psicologia dei poveri?
Esistono molte interpretazioni della storia della cacciata di Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden, ma la mia preferita è quella che mi è capitato di ascoltare qualche anno fa in un’intervista a Moni Ovadia: Adamo ed Eva vennero puniti per essere stati talmente stupidi da credere di poter ottenere la conoscenza semplicemente mangiando un frutto.
La spiritualità e la cultura per tutti sono una menzogna, una becera strategia di marketing.
La spiritualità e la cultura sono per chi ha voglia di farsi un culo a capanna, d’impiegarci tempo, concentrazione e riflessioni.
Né l’una né l’altra cosa deve necessariamente interessare a tutti, dico davvero. Non ho mai sognato di costringere qualcuno a leggere tomi di migliaia di pagine; non lo farei nemmeno se avessi la bacchetta magica. D’altro canto però parte integrante della crescita di un individuo è il riconoscimento dei propri limiti, che non sempre sono segnati da mancanza di capacità, ma possono essere designati anche da una semplice mancanza d’interesse o di volontà di apprendere; ragione in più per cui in pochi mi fanno saltare i nervi come i tuttologi.
C’è solo una cosa più triste di chi legge e studia esclusivamente per sbattere la propria cultura in faccia agli altri: chi cerca di sbattere in faccia agli altri una cultura che non ha.
La New Age, ahimè, è solo l’ennesima falsa promessa a sfondo commerciale di ottenere in un battito di ciglio ciò che in realtà, se tutto va bene, si ottiene grazie ad una vita di sforzi.