January 31

Laura Tempest Zakroff: Professione Strega – Witchcraft as a Dayjob

(English below)

Laura Tempest Zakroff, picture by Carrie Meyer.

Quello di Laura Tempest Zakroff è un nome piuttosto conosciuto nell’ambito pagano e neopagano. Autrice di titoli come La Via della Strega e La Stregoneria dei Sigilli, Laura ha conquistato il pubblico grazie al suo eclettismo – si dedica infatti anche alla pittura e alla danza – e al suo approccio alla magia, tramite cui pur dando grande importanza allo studio e alla pratica mantiene un profilo radicalmente opposto all’elitarismo.

Cosa significa lavorare in ambito esoterico nel 2024?

Essere una Strega, fare arte, scrivere e ballare sono parte integrante della mia vita da talmente tanto tempo che per me è come respirare. Le persone parlano di tendenze e cose simili, ma ci sono un sacco di cose che non cambiano mai o che perlomeno ciclicamente si ripetono in modo similare. Devo dire che perlopiù la maggiore accettazione dell’esoterismo nella cultura mainstream facilita alcune cose. Ci sono più risorse, più interesse e più esplorazione, quindi è interessante.

Quando è iniziato il tuo percorso come strega?

Ho sempre avuto un modo peculiare di osservare il mondo e c’è sempre stato qualcosa di stregonesco in me da che ho memoria. Trovavo la mia spiritualità nella natura e amavo il folklore, i miti e l’arte antica. Non sapevo però che esistesse una parola per indicare tutto questo, che davvero ci fossero altre persone che facessero le stesse cose al giorno d’oggi e non l’ho saputo fino ai quattordici o quindici anni. Per la maggior parte i libri che trovavo nella sezione metafisica somigliavano più a dei fantasy, fin quando poi non ho trovato Drawing Down the Moon di Margot Adler.

Pensi che debba esistere una linea di confine fra scienza e occulto? Se sì, dove andrebbe tracciata?

Molto di ciò che oggi consideriamo scienza era un tempo considerato magia. Io penso che vadano a braccetto. Perché ci sia progresso scientifico e per essere aperti a nuovi sviluppi dobbiamo usare il potere dell’immaginazione e la capacità di meravigliarci, che sono fondamentali nella magia. Dobbiamo essere anche aperti all’esplorazione e alla sperimentazione, a prescindere dal fatto che si tratti di magia o di scienza. Così si rimane radicati ma liberi.

Incontri molti pregiudizi quando ti definisci strega?

Negli anni novanta ero molto più cauta nel dire di essere una Strega, ma nella maggior parte dei casi al giorno d’oggi non riscontro molto pregiudizio, almeno nelle interazioni che avvengono di persona… Per fortuna! In realtà ho incontrato molto più pregiudizio e atteggiamenti insensati come ballerina professionista. Per esempio, io e il mio partner portiamo avanti diversi progetti musicali in cui io ballo e lui suona/abbiamo una band. Le persone danno per scontato che io sia quella che vende il merchandising o che sia semplicemente una sorta di decorazione, mentre sono io che in genere mi occupo del booking per i concerti, mi occupo del lato business, scelgo i materiali, e così via. Si tratta di misoginia più che altro.

Ti occupi anche di arti grafiche; qual è il punto d’incontro fra queste e la magia?

Una delle mie forme primarie di magia è il creare artistico. La magia comincia con un pensiero, lo stesso vale per l’arte. L’arte è spirito, idee, sentimenti che si manifestano in forma fisica e visiva. Molti conoscono il mio lavoro con la Stregoneria dei Sigilli – ovvia combinazione di arte e magia – ma i miei disegni, dipinti e sculture esplorano tutti il regno del mitico, del magico e dell’esoterico.

Sui social parli del modo in cui le copie dei mazzi di carte e i plagi danneggiano I piccoli artisti e le piccole case editrici. Come ha influenzato il tuo lavoro questo fenomeno? Ti sei sentita costretta a fare qualcosa per cercare di evitare che le tue creazioni vengano copiate?

È veramente frustrante, ma penso che l’unica cosa che io possa fare sia insegnare alle persone a riconoscere i mazzi finti e come supportare al meglio gli artisti e gli autori. Sono ormai più di vent’anni che devo vedermela con gente che che in un modo o nell’altro falsifica i miei lavori, l’unica cosa che puoi fare è continuare a lavorare e a far uscire quel che fai. E ricordare alle persone di supportare gli artisti e la loro community.

Quali sono alcune tendenze dell’ambiente pagano che ami?

Amo l’entusiasmo delle persone nel parlare di ciò che amano e la crescente eterogeneità all’interno della comunità. Amo sentire voci diverse ed entrare in contatto con coloro che sono entusiasti di idee simili.

Quali sono alcune tendenze nell’ambiente pagano che odi?

Odio è un termine forte, ma trovo frustrante la mentalità orientata verso la povertà che permea alcune parti della comunità. Si tratta praticamente di una sorta di automaledizione perché a prescindere da quel che accade queste persone eternamente ripetono: “Non potrò mai, non ci riuscirò mai, è impossibile”. Ma noi sappiamo che la magia comincia col pensiero. Non sto parlando del potere del “pensare positivo”, ma del capire che svolgiamo un ruolo attivo nel nostro destino e che siamo abbastanza potenti da cambiare la nostra vita per il meglio, se solo permettiamo a noi stessi di fare un passo avanti. Può non essere facile, ma il cambiamento è possibile.

Puoi dirci qualcosa dei tuoi prossimi progetti?

La prossima uscita per quest’anno sarà il mazzo Sigil Witchery Oracle. Si tratta di un mazzo di sessanta carte, utilizzabile non solo per la divinazione ma per creare sigilli, orientare le meditazioni in movimento, creare rituali e ancora altro! Verrà pubblicato da Llewellyn a ottobre. Gli amici curiosi riguardo a me e ai miei progetti possono trovare tutte le informazioni qui: http://www.lauratempestzakroff.com 

Grazie di cuore per il tuo tempo e per le tue risposte, Laura. È stato un vero piacere!

<3

English

Laura Tempest Zakroff, picture by Carrie Meyer.

Laura Tempest Zakroff’s name is rather well known within the pagan and neopagan community. Author of titles such as Anatomy of a Witch and Sigil Witchery, Laura conquered the audience thanks to her eclecticism – she’s in fact a painter and a dancer as well – and to her approach towards magic, through which although giving great importance to study and practice she keeps a profile radically opposed to elitism.

What does it mean to work within the esoteric field in 2024?

Being a Witch, making art, writing, dancing have been an integral part of my life for so long that it’s like breathing to me. People talk about trends and such, but so many things stay the same or at least repeat on the regular in similar ways. I will say that for the most part, greater acceptance of the esoteric in mainstream culture does make some things easier. There’s more resources, more interest, more research and exploration being done, so that’s exciting.

When did your journey as a witch start?

I’ve always had a weird way of looking at the world that was definitely witchy as far back as I can remember. I found my spirituality in nature and loved folklore, myths, and ancient art. But I didn’t know there was a word for it, that there were actually other people doing the same thing in the modern day until I was about 14 or 15. Most of the books I found in the metaphysical section seemed more like fantasy until I found Drawing Down the Moon by Margot Adler.

Do you think there should be a line between science and occult science? If so, where should it be drawn?

So much of what we now consider science was once considered to be magic. I think they go hand in hand. In order to advance science and be open to new developments, we have to use the power of our imaginations and have a sense of wonder – which are key in magic. We have to also be open to exploring and experimenting – regardless whether we’re talking magic or science. It keeps us grounded yet unjaded.

Do you come across lots of prejudice for defining yourself as a witch?

I was a lot more cautious about saying I was a Witch in the 90’s, but for the most part I don’t run into too much prejudice nowadays at least face to face – thankfully!  I’ve actually run into a lot more prejudice and nonsense as a professional dancer. For example, my partner and I have several musical projects where I dance and he plays music/we have a band. People assume I’m just the “merch girl” or simply visual dressing – when I’m usually the one booking the gigs, maintaining the business, designing the materials, etc. It’s more misogyny than anything else.

You are a graphic artist as well; how does this meet magic?

One of my primary forms of magic is through the creation of art. Magic starts with thought – and so does art. Art is spirit, ideas, feelings – manifested into physical, visual form. Many folks are familiar with my Sigil Witchery work – which is an obvious combination of art and magic – but my drawings, paintings, and sculptures all explore the realm of the mythic, magical, and esoteric.

You have been talking on social media about the way fake decks and forgeries affect small artists and publishing houses. How has this phenomenon affected your own personal work? Did you feel forced to take steps to try avoiding your creations to be copied?

It’s definitely frustrating, but I feel like the only thing I can do to fight it is to educate people on recognizing fake decks and teach them how to best support the actual artists and creators. I’ve had to deal with people knocking off my work in one form or another for over 20 years now – the only thing you can do is keep making your own work and get it out there. And remind people to support artists and their community.

What are some tendencies within the pagan environment that you love?

I love the enthusiasm folks about what they love and the ever-growing diversity of the community. I love hearing and seeing more voices – and connecting with those who are excited by similar ideas.

What are some tendencies within the pagan environment that you hate?

Hate is a strong word, but I am frustrated by the poverty mentality that permeates some areas of the community. It’s practically self-cursing because no matter what’s going on, these people are forever saying “I can’t ever, I won’t ever, it’s impossible” – when we know that magic starts with thought. I’m not talking about the power of “positive thinking” but rather, understanding that we play an active role in our own destiny and we are powerful enough to make changes in our lives for the better – if we just allow ourselves to take a step forward. It may not be easy, but change is possible.

Can you tell us about your upcoming projects?

The next project that’s coming out this year is the Sigil Witchery Oracle deck. It’s a 60 card deck that’s not only for divination, but is an amazing aid for crafting sigils, designing movement meditations, crafting ritual, and more! It’ll be out from Llewellyn in October. Folks can find out more about me and other projects at http://www.lauratempestzakroff.com 

Thank you very much for your time and answers, Laura. It was a pleasure!

<3

January 11

Il Figlio del Becchino: Intervista con Sam Feuerbach – The Gravedigger’s Son: Interview with Sam Feuerbach

(English below)

Il talentoso e pluripremiato autore fantasy medievale Sam Feuerbach, attraverso la sua saga Il Figlio del Becchino, ci porta in un mondo carico di magia e colpi di scena, ma anche di violenza, disincanto e ironia a denti stretti.
È stato tanto gentile da concedermi un’intervista e non sono rimasta delusa dalle risposte dell’artefice di questi romanzi di sicuro dotati di un certo mordente!

Sam, quando e come hai deciso di diventare uno scrittore?

Nel 2014, ho pubblicato il mio primo libro “The murderess Crow”. Ho scritto il primo volume della saga de Il Figlio del Becchino nel 2016. Fortunatamente in quel momento molti molti lettori hanno deciso che io potessi diventare uno scrittore a tempo pieno. 😊
Dopo vent’anni di lavoro per un’azienda nel settore informatico mi sono licenziato e da allora scrivo romanzi fantasy. È stata la decisione giusta.

Quali opere letterarie ti hanno particolarmente influenzato?

Il primo libro ad avere un forte impatto su di me è stato “Il Giovane Holden” di J.D. Salinger. Sono rimasto particolarmente preso dal tono ironico della narrazione. Come molti fan del fantasy, ne sono stato attratto grazie a Il Signore degli Anelli di Tolkien.

Quali romanzi recenti hanno davvero attirato la tua attenzione?

Adoro I romanzi di George R.R. Martin (incredibile sviluppo dei personaggi), Joe Abercombie (potente la scelta delle parole), e Robert Asprin (ottimo senso dell’umorismo). Purtroppo scrivere libri comporta il fatto che abbia meno tempo per leggere di quanto non ne avessi una volta.

Di recente Il Figlio del Becchino è diventato un bestseller anche in Italia. Te l’aspettavi?

Prima di tutto, è molto difficile per un autore indovinare se un suo libro o una sua saga possa avere successo. A dire il vero è molto difficile per tutti, case editrici e agenzie incluse. Dopo il grande successo in Germania, che comunque non mi sarei mai aspettato su tale scala, ho sperato che Il Figlio del Becchino potesse piacere anche ai lettori italiani, ma non c’era alcuna garanzia. In ogni caso, avevo bisogno di una buona traduzione che rendesse il tono scherzoso della mia narrazione con tutta la sua ironia e il suo umorismo. Sono felice di poter contare su Francesco Vitellini per questo. Alla fine però sono solo i lettori a decidere, dunque a questo punto un grande ringraziamento va a tutti voi lettori italiani.

A proposito de Il Figlio del Becchino: sembri scegliere i protagonisti fra i più poveri e i meno amati; perché?

Il figlio del becchino ha zero possibilità, eppure se lo fa bastare. Questo funziona solo se si parte dal basso. O per metterla giù in altri termini, per passare dalle stalle alle stelle bisogna partire dalle stalle. In questo caso per me era importante descrivere non solo l’ascesa sociale ma anche lo sviluppo morale ed emotivo.

C’è molta violenza in questa saga: non solo i combattimenti standard che naturalmente ci si aspetta siano presenti in un romanzo fantasy, ma pestaggi molto realistici, sia da parte di bulli che di genitori prevaricatori; da cosa deriva la decisione di raccontare queste realtà così nel dettaglio?

Purtroppo la violenza faceva parte della vita quotidiana nel Medioevo. Se penso alla guerra in Ucraina oggi mi rendo conto che da allora è cambiato molto poco. Sono stato intenzionalmente drastico nel descrivere alcune scene per intensificare l’atmosfera opprimente. È anche una storia che parla del bene e del male, dell’odio e dell’amicizia. Per rendere vivido il contrasto ho dovuto ritrarre entrambi i lati.

Una delle cose che maggiormente mi hanno impressionata nei tuoi scritti è il fatto che i colpi di scena siano effettivi colpi di scena! Voglio dire, come lettrice non è semplice intortarmi, ma tu ci sei riuscito alla grande. Qual è secondo te l’ingrediente segreto per un buon colpo di scena?

Wow, che domandona vieni a fare proprio a me! 🙂 Non sono un maestro nel tessere trame, mi limito a scrivere e a vedere che direzione prendano le cose. Comincio sempre dai miei personaggi e li sviluppo ulteriormente facendoli incappare nelle loro avventure. Talvolta li metto in situazioni in cui non so se riusciranno mai a cavarsela. Fortunatamente poi mi viene sempre in mente qualche soluzione. Si chiama discovery writing. Ci sono pochissimi colpi di scena che ho pianificato sin dal primo libro, ma a dire il vero quando comincio non so neppure da quanti libri sarà composta una saga.

A cosa stai lavorando al momento? Cosa dovremmo aspettarci per il prossimo futuro?

Fra qualche giorno il primo volume della mia ultima saga “Il Maestro delle Essenze” verrà pubblicato in Italia. Un vecchio alchimista vive nella sua torre ai margini della città e distilla miracolosi elisir e pozioni. Un soldato della città indaga su uno strano omicidio e due adolescenti scoprono una misteriosa grotta in una gola a cui l’accesso è proibito. Unendosi magicamente diventano la Lega dei Quattro.

Grazie di cuore per il tuo tempo! Sono genuinamente lieta di aver avuto la possibilità d’intervistarti!

Grazie a te per il tuo tempo e per le ottime domande.

English

The talented and award-winning medievale fantasy author Sam Feuerbach takes us, through his Gravedigger’s Son saga, to a world full of magic, plot twists; however there are also violence, disenchantment and bitter irony.
He was kind enough to give me the chance to interview him and I wasn’t disappointed by the creator of these novels which certainly bite!

Sam, when and how did you decide to become a writer?

In 2014, I published my first book “The murderess Crow”. I wrote the first volume of the son of the gravedigger saga in 2016. Fortunately, that was the time when the many many readers decided that I became a full-time writer. 😊
After twenty years of working for a company in the IT industry, I quit and since then I have been writing fantasy novels. It was the right decision.

What were your main literary influences?

The first book that made a big impression on me was “The Catcher in the Rye” by J.D. Salinger. I was taken with the ironic narrative tone. Like so many fantasy fans, I was drawn to it by Tolkien’s Lord of the Rings.

What are some recent novels which actually turned your head?

I love the novels of George R.R. Martin (terrific character development), Joe Abercombie (powerful word choice), and Robert Asprin (fine humor). Unfortunately, writing books means I have less time to read than I used to.

The Gravedigger’s Son recently became a best seller even in Italy; did you see that coming?

First of all, it is very difficult for the author to estimate whether a book or a saga will be a success. Hardly anyone can do that, not even the publishers and agencies. After the great success in Germany, which I also did not expect on this scale, I hoped that the gravedigger’s son would also please readers in Italy – for which there is no guarantee. In any case, I needed a good translation that would convey my tongue-in-cheek narrative tone with all its irony and humor. I’m glad to have Francesco Vitellini by my side for this. But in the end, only the readers decide. At this point a big thank you to all Italian readers.

Talking about The Gravedigger’s Son, you seem to chose your main characters among the poorest and the most unloved ones; why?

The son of the gravedigger has no chance. But he uses it. That only works if he starts at the bottom. Or to put it another way, from zero to hero begins with zero. Here it was important to me to describe not only the social ascent, but also the moral and emotional development.

There’s quite a lot of violence in this saga: not simply the standard fights which are more than expected in a fantasy novel, but very realistic beatings, both by bullies and by abusive parents; why the decision of narrating such realities so in detail?

Unfortunately, violence was part of everyday life in the Middle Ages. When I look at the war in Ukraine today, little has changed since then. I have deliberately described a few scenes drastically in order to intensify the oppressive atmosphere. It is also a story about good and evil, hatred and friendship. To make the contrasts vivid, I had to portray both sides.

One of the things that impressed me the most about your writings was the fact that your plot twists were actual plot twists! I mean, as a reader I don’t get easily caught off guard, but you totally managed to. What’s the secret ingredient for a good plot twist in your opinion?

Wow, what a question just to me! 🙂 I’m not a very good plotter, but just write away. I always start with my characters and develop them further by having them fall into adventures. Sometimes I put them in situations that I don’t know how they’ll ever get out of. Fortunately, I’ve always come up with something later. Discovery writing is what it’s called. Very few twists I had planned from volume one, but I don’t even know at the beginning how many books the saga will have.

What are you working on at the moment? What should we expect in the next future?

In a few days the first volume of my latest saga “Il Maestro delle Essenze” will be published in Italy. An old alchemist lives in his tower on the outskirts of the city and brews miraculous elixirs and potions. A city soldier investigates a strange murder and two teenagers discover a mysterious cave in a forbidden ravine. The four magically come together and form the League of Four.

Thank you so much for your time! I’m genuinely glad that I got the chance to interview you!

Thank you for your time and the great questions.