February 22

La Tomba – Lettere ad un Artista

TombaArriva, nella vita di ogni onesta ombra, il momento in cui – spalle al muro – ci si domanda fino a che punto il proprio male sia l’effetto delle azioni altrui e dove si cominci invece ad esserne la causa.
Sono viva ed in buona parte colpevole della mia dipendenza dal tuo percorso.
E come festeggiare questa consapevolezza, se non danzando?
Al suono di una fisarmonica ballo e sputo sulla tua tomba, poi m’inginocchio e piango, poi il pianto si trasforma in risata isterica; mi alzo e riprendo a ballare.
Tanto quella tomba è vuota: tu sei vivo e vegeto, e la tua voce ancora mi tormenta. Ballo, rido e urlo forte abbastanza da sovrastarla.
Un giorno forse mi finirà il fiato e sarò io a finire in quella tomba, vittima di un funerale anticipato che solo per disperazione ho provato a celebrare.

February 4

Un Po’ di Cavoli Miei

A volte mi scordo del fatto che un blog sia anche, semplicemente, un diario online; poi però me ne ricordo, infatti eccomi.
Cos’è successo nell’ultimo periodo?
image201501140016Mi son dedicata prevalentemente a studio, musica e vita personale piuttosto che alla scrittura. Mi sono sentita, in tutta onestà, fortemente demotivata, perché un mondo in cui scritori di talento pubblicano a proprie spese, mentre nelle sale cinematografiche viene proiettato il film tratto da Cinquanta Sfumature di Grigio – per una scrittrice – è davvero demotivante.
Arrivi a chiederti se quello che fai possa davvero fare la differenza, soprattutto in un Paese in cui la gente non vuole leggere neppure quando il materiale è disponibile gratuitamente.
Dopo mille paranoie e mille capitoli non scritti (non per mancanza d’ispirazione, ma a causa dell’opprimente senso d’inutilità), mi sono risposta che non mi è dato sapere se effettivamente quello che scrivo faccia – o farà mai – la differenza nella vita degli altri, ma di certo fa la differenza nella mia. Per questo non posso appendere la penna al chiodo, nonostante a volte vorrei davvero esserne capace.
Mi sono ritrovata, la notte, a sognare di fare esattamente le stesse cose che faccio durante la giornata, ed essendo abituata a creature magiche, ad avventure assurde ed inquietanti, ad incontri meravigliosi e terribili, la diagnosi per quanto mi riguarda è inequivocabile: la disillusione e la ricerca di stabilità cominciano ad avvelenarmi la fantasia; ma non starò a guardare, non oltrepasserò la linea, continuerò piuttosto a cercare di trascinare il mondo dalla mia parte.
Non me la sento di portare avanti Desperate Housewriter, almeno per adesso; non mi va di forzarmi, piuttosto voglio scrivere quel che sento di dover scrivere. Lascerò online il trailer e i due capitoli pubblicati, perché trovo in tutta onestà che si tratti di qualcosa di carino e di simpatico, ma io ho bisogno di tornare alla narrativa; ho bisogno di Rabies e di Desdemona, e forse in qualche modo anche loro hanno bisogno di me.
Ho voglia di fare di più e di fare meglio, ho voglia del profumo di pagine appena stampate.
Come andrà a finire?

“Prendimi, prova a prendermi
a bruciare le mie partenze adesso
Muoviti tra le rapide del mio vivere
con la mia esperienza
Provaci a raggiungermi
con il peso dei tuoi rimpianti addosso
Facile, troppo facile, giudicare e poi
non buttarsi in gioco mai…

Provaci a riemergere
da quei sogni che
il tuo silenzio ha ucciso
Che ne sai dell’origine delle lacrime
se non ha mai pianto?
Provaci a scommettere
che al traguardo tu non sarai secondo
Agile è quest’anima
non puoi vincerla
non la puoi ingannare più
Prova a prendermi…”

Renato Zero, Prendimi