Settembre – Lettere ad un Artista
E così è giunto il vero inizio dell’anno: settembre, con le foglie che cominciano ad ingiallire e nell’aria il profumo di libri appena stampati.
Per noi che viviamo sul tetto del mondo significa anche l’arrivo del buio, ma per adesso si tratta di un’oscurità timida, ancora distante da quella che durante l’inverno tenterà d’ingoiarci.
Tanto non ce la farà; come ogni anno schioccherà le ganasce a vuoto, senza sfiorarci, perché costantemente ci scalda dall’interno il fuoco del sole nero, mentre dall’esterno il chiarore della luna nera ci indica la via.
È sempre stato così, ed è da sempre questo ciò che abbiamo cercato di mettere in parole e musica, persino quando non ce ne rendevamo conto.
In qualche modo so che le ombre di settembre mi permetteranno di strisciarti accanto.
In qualche modo so che l’eco della tua voce arriva a me perché vi è indirizzata, tutt’altro che distratta.
Mi crogiolo nella bellezza della distanza fra speranza e consapevolezza, perché quando si tratta di te io so.
Sei un ritornello già ascoltato un milione di volte ma di cui mai mi stanco;
sono un motivo appena sbocciato che canticchi sommessamente, senza neppure accorgertene.
Verrà il giorno in cui sentirai il bisogno di appuntare le note su un pentagramma e di trovare le parole giuste per me.
Quando accadrà sarà senz’altro settembre, perché per me sarà l’inizio dell’anno, e nell’aria si sentirà odore d’inchiostro fresco.