May 4

Il Grande

6 Agosto 2011

Chi non ha sognato, almeno una volta nella vita, di incontrare un grande?
Non parlo necessariamente della ragazzina convinta di voler sposare uno dei Take That (o dei più moderni Tokio Hotel); mi riferisco anche e soprattutto al genuino desiderio di avere modo di stringere la mano ad un artista, ad un intellettuale, che in qualche modo abbia dato molto al mondo e ci abbia punzecchiato cuore e cervello.

Regola aurea: bisogna stare molto attenti a ciò che si chiede, perché si rischia di ottenerlo.

Fino a quando il “conoscere” il grande si riduce ad una chiacchierata di due minuti in camerino e ad una dedica, assai difficilmente si rimane delusi, a meno che il grande in questione non sia un totale idiota: bisogna essere tremendamente sciocchi per prendere a bastonate i propri ammiratori, galline dalle uova d’oro.
I veri problemi sorgono nel rapportarsi ai grandi nel quotidiano.
Il grande è mediamente un individuo con un’intelligenza superiore a quella di molti altri, dunque profondamente annoiato da complimenti vuoti e inconcludenti.
Il grande stringe a sé persone altrettanto intelligenti, ma ingenue, illudendole e illudendosi di provare affetto per loro, ma amando in realtà solo le attenzioni che da queste provengono; il risultato sono rapporti usa e getta -a prescindere dal fatto che si tratti di amicizie o relazioni sentimentali- pronti a finire in discarica al primo rischio. Perché il grande sarà anche un disgraziato, ma ha lavorato duramente per arrivare lì dove sta, e adesso il suo unico timore è che arrivi qualcuno o qualcosa a levargli la sedia da sotto il deretano.
Il grande non predica bene per razzolare male; il grande predica con fantasia e amore per razzolare mediocremente, colpa infinitamente maggiore.

Non è cattiveria; sono dell’idea che se al mondo ci fosse più cattiveria e meno ottusità, il genere umano sarebbe una stirpe meno felice ma di qualità superiore.

È pura e semplice paura.
La paura rende l’essere umano meschino e gretto; la paura rende il grande un omuncolo piccolo e spaventato; la paura fa sì che nuovi affetti vengano buttati nel cesso in nome della stabilità faticosamente raggiunta.
Il grande crea idee e mutila chi ha accanto nella realtà. Eppure il grande resta grande, forse proprio perché capace di insegnare cose che non comprende, o che in ogni caso non ha mai fatto sue.
Mi viene in mente una disperata poesia scritta da me qualche anno fa: definivo gli artisti
“Odierni Mosè,
destinati a mai giungere
nella fetida Terra Promessa”
.

May 4

La Sindrome degli Illuminati

7 Aprile 2012

Ve ne siete accorti?
Impazzano sul web e chi li crea ha schiere di fans.
I video su Illuminati, massoneria, messaggi subliminali & co. sono una piaga dilagante.

Cosa sostengono in genere?
Vi faccio qualche esempio concreto: una popstar vuole portare il mondo alla perdizione perché in un videoclip ha l’occhio coperto da un ciuffo; (occhio onniveggente)
una band è mentalmente controllata perché sulla copertina di un album compaiono dei manichini; (MK-ULTRA)
il divo di turno è arrivato al successo grazie a qualche setta segreta, perché in un testo fa riferimento ad un’antica divinità pagana; (satanismo, quindi massoneria).

In primis, esorterei queste belle personcine ad approfondire seriamente il significato di alcuni simboli, e a mettersi in testa una volta per tutte che paganesimo e satanismo non sono la stessa cosa. Ma per adesso sorvoliamo; prossimamente dedicherò ampio spazio a queste tematiche.
Quel che al momento mi interessa, è farvi notare come certe analisi siano tendenziose, fuorvianti e profondamente qualunquiste.

Quando si decide di cominciare con la caccia alle streghe, i fantomatici indizi si possono trovare ovunque. Quindi vi propongo un gioco: decidete di dimostrare che il vostro artista preferito (a prescindere dall’ambito e dall’epoca in cui abbia operato/operi) abbia legami con massoneria/satanismo/controllo mentale; se davvero vi impegnate sono certa che ce la farete.

Vi darò una piccola dimostrazione su me stessa, basandomi solo su elementi ed informazioni che – essendo reperibili su internet – sono a disposizione di tutti:

“Delia Tannino è stata cresciuta come Testimone di Geova.
Da decenni i Testimoni di Geova proclamano il futuro arrivo del Nuovo Ordine ( New World Order).

Ma diamo un’occhiata al suo sito:
http://i118.photobucket.com/albums/o93/Ville_Valo__/Occhio.jpg
In questa immagine Delia Tannino ha un occhio coperto (occhio onniveggente).
L’espressione e il trucco sono un chiaro riferimento alle forze del male (satanismo).

Ed ecco le copertine dei suoi libri:
http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/180902_204801919537011_204801529537050_912516_6570193_n.jpg
Oltre al titolo in sé, possiamo notare come di entrambi i personaggi ritratti sia visibile un solo occhio (occhio onniveggente).
http://profile.ak.fbcdn.net/hprofile-ak-snc4/276505_195800890490881_1519115231_n.jpg
L’angelo tiene in mano una maschera (MK-ULTRA)”.

Ecco qui: qualcosa di sospetto nella mia infanzia, qualcosa di sospetto nella homepage del mio sito e INEQUIVOCABILI simbolismi in due copertine su due.
Davvero niente male.

Ora, credete sul serio che chi “analizza” in questo modo videoclip musicali, film e fotografie possa aprire gli occhi a qualcuno?

Non voglio che questo post venga frainteso. Penso che esistano davvero gruppi di persone schifosamente ricche, schifosamente potenti e schifosamente malate in grado di condizionare il mondo. Penso che esistano davvero gruppi di persone pronte a sfruttare televisione, musica ed ogni altro mezzo possibile per lobotomizzarci, renderci niente più e niente meno che macchine da consumo.
Che il progetto MK-ULTRA sia esistito è storia, e sappiamo tutti benissimo che – quando si tratta di controllo – l’America non molla mai.

Proprio perché credo nella necessità di stare in campana non tollero “i cialtroni del ciuffo sull’occhio”: colpiscono la mente degli ingenui con interpretazioni improbabili, desensibilizzando chi è un po’ più avveduto, e così fanno il gioco di chi dicono di voler combattere.
Proprio perché credo nella necessità di stare in campana penso che certi argomenti vadano trattati con un minimo di serietà; e serietà non significa “evitare di scherzare”, serietà significa – fra le altre cose – evitare di spacciare falsità o supposizioni per dati di fatto.

Dunque a chi affidarsi?
La risposta è semplice e tremenda: a nessuno; non esiste un modo comodo di essere autonomi. Ovviamente ognuno ha fonti che ritiene più o meno attendibili, ma fra l’attendibilità e l’infallibilità c’è di mezzo il mare.
Fin quando seguirete ciecamente qualcuno, a prescindere dal fatto che sia una brava o una cattiva persona, sarete mentalmente controllati.
Detto questo, a me interessa poco che voi riteniate Lady GaGa un’illuminata o Rockefeller una brava persona.
Non è importante che la pensiate come me; è importante che pensiate.

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