In 2022 the heart of those who love Viking atmospheres were stolen by an incredibly soulful album: Lysbærer, by Nanna Barslev, singer, author, multi-instrumentalist and cultural heritage manager. I had the honor and pleasure to interview her.
When and how did your interest towards folk music start?
My interest in folk music started as a child singing church songs that had a folky origin. I was playing on our old wooden organ we had in the living room. Later I started singing folk/medieval ballads. I was generally inspired by singing tunes and I listened a lot to Sissel Kyrkjebø and her singing style . My sister and I started composing medieval / Viking music (as we called it) in the beginning of the 90thies where not many could understand that kind of music. Later I formed Gny, Asynje and Huldre composing new crossover music and some interpretations of folk ballads as well.
Are there other traditions apart from the Northern European ones you’re particularly interested in?
I think my interest is mostly focused around different European cultures and the similarities between norse celts and Slavic folklore etc , but it’s always interesting to see the similarities in mythology all over the world like all stories are connected no matter what culture your heritage from.
What are your main instruments?
My voice is mymain instrument if you can call it that – as I see myself mainly as a singer but I have also played drums, bodhran and other percussions for many years. For some years now I have been playing Islandsk Langspil, tagelharpa and moraharpa, all bowed instruments. The vibrations from those really fascinate me. I’m not a virtuoso on those historical instruments, but I use them as a grounded organic feeling and riff drone that resonate with the voice .
You’re a nature cultural heritage manager; what does it mean? Do you see it as something connected to your work as a musician?
Yes, that’s a good question. I’m an educated natural cultural heritage manager with many different themes, and yes, I use it in many ways in my work and music, both ways around. For example when I dive into a subject of folklore and ancient descriptions I focus on all aspects and with a kind of scientific approach.
I’m also working with workshops and events in museums and libraries with music as a theme . Structure and plans for concepts, descriptions etc all is connected to methods I both used in my education and music career through the time.
Why folk music in 2023?
Folk music is a part of the energy that is handed over from generation to generation. Even if it’s new composed folk, it’s like mixing past and present telling a story.
The extreme right wing tried and tries very often to claim ownership of Nordic traditions; what do you think about it?
For many years I have dealt with a few people who think that the so-called Viking music and traditions are related to a different kind of ideology on the extreme right wing. Today the genre is more popular and I think it means that historical knowledge and common interest in Nordic traditions are now accepted by more people. With new information and interpretations also from archaeologists, museums etc the focus on those traditions has changed – also the pagan subculture that have a more animistic approach to the subject nowadays.
Did reality meet your expectations about the way the audience received your album, Lysbærer?
It is amazing I still get messages from people who listen to my album everyday and use it for meditation, healing , ceremonies, crafting etc. This makes me so happy and I’m honored cause that was my intention for this album “ for people to dive into emotions”. I also received a lot of really amazing reviews from magazines all over the world. Those who listen and review my music really understand the depth in it, that’s really wild.
Do you think that the series Vikings influenced people’s interests even music wise?
Oh yes, before Vikings not many knew about the genre, people sometimes asked me if it was irish music and I had to explain. Now the genre is exploded after Vikings with, for example, Wardruna’s unique sound and more.
How important are lyrics in your songs?
In some songs the lyrics are very important and in some I don’t even have to sing lyrics; it’s more about the atmosphere. For me the most important thing in a song is to communicate a story and an energy, specifically when I use Edda poems or old spells.
What should we expect from you in the near future?
I’m working on new songs , and I’m working on gathering a live band lineup, until now I’ve mostly played my songs solo. And then I have thousands of other ideas and many interesting music collaborations and bands! Ha ha! So it’s always interesting for me where I’ll be going…
Thank you very much for your time, Nanna. It was a privilege to have the chance to interview you!
And thank you Delia for your interest and your very good questions. Greetings from Denmark, Nanna Barslev
(Italiano)
Nel 2022 il cuore di chi ama le atmosfere vichinghe è stato rubato da un album carico di atmosfere e sentimento: Lysbærer, di Nanna Barslev, cantautrice, polistrumentista e professionista nell’ambito della gestione del patrimonio culturale. Ho avuto l’onore e il piacere di intervistarla.
Quando e come è nato il tuo interesse per la musica folk?
Il mio interesse per la musica folk è cominciato quando ero bambina, cantando canzoni di chiesa che avevano un’origine popolare. Suonavo il vecchio organo di legno che avevamo in soggiorno. In seguito ho iniziato a cantare ballate folk/medievali. In generale mi sono ispirata alle melodie cantate e ho ascoltato molto Sissel Kyrkjebø e il suo stile di canto. Io e mia sorella abbiamo iniziato a comporre musica medievale/vichinga (come la chiamavamo) all’inizio degli anni ’90, quando non molti riuscivano a capire quel tipo di musica. Successivamente ho formato i Gny, gli Asynje e gli Huldre componendo nuova musica crossover e anche alcune interpretazioni di ballate folk.
Ci sono altre tradizioni oltre a quelle nord europee che ti interessano particolarmente?
Penso che il mio interesse si concentri principalmente sulle diverse culture europee e sulle somiglianze tra i celti norreni, il folklore slavo e così via, ma è sempre interessante vedere le somiglianze nella mitologia di tutto il mondo come se tutte le storie fossero collegate indipendentemente dalla provenienza della tua eredità culturale.
Quali sono i tuoi strumenti principali?
La mia voce è il mio strumento principale se così si può chiamare – dato che mi vedo principalmente come cantante, ma ho anche suonato la batteria, il bodhran e altre percussioni per molti anni. Da qualche anno suono anche il langspil islandese, la tagelharpa e la moraharpa, tutti strumenti ad arco. Le loro vibrazioni mi affascinano davvero. Non sono una virtuosa di questi strumenti storici, ma li uso per ottenere un sentimento naturale e radicato, una sorta di ronzio ridondante che risuona con la voce.
Sei una “nature cultural heritage manager”; cosa significa? Lo vedi come qualcosa di connesso al tuo lavoro di musicista?
Sì, questa è un’ottima domanda. Ho studiato per occuparmi della gestione del patrimonio culturale naturale in molti diversi aspetti e sì, uso questa cosa in molti modi nel mio lavoro e nella mia musica, e viceversa. Ad esempio quando vado a fondo in un argomento nell’ambito del folklore e di descrizioni antiche mi concentro su tutti gli aspetti e lo faccio con una sorta di approccio scientifico.
Sto anche lavorando nell’ambito di laboratori ed eventi nei musei e nelle biblioteche con la musica come tema. Struttura e piani per concetti, descrizioni ecc. Tutto è collegato ai metodi che ho usato sia nella mia formazione che nella mia carriera musicale nel tempo.
Perché la musica folk nel 2023?
La musica folk fa parte dell’energia che si tramanda di generazione in generazione. Anche se si tratta di musica folk composta di recente, è come mescolare passato e presente raccontando una storia.
L’estrema destra ha cercato e cerca molto spesso di rivendicare la proprietà delle tradizioni nordiche; cosa ne pensi?
Per molti anni ho avuto a che fare con alcune persone che pensano che la cosiddetta musica e le tradizioni vichinghe siano legate a un diverso tipo di ideologia dell’estrema destra. Oggi il genere è più popolare e penso che significhi che la conoscenza storica e l’interesse comune per le tradizioni nordiche siano ora accettati da più persone. Con nuove informazioni e interpretazioni anche da parte di archeologi, musei, ecc., l’attenzione su quelle tradizioni è cambiata, come la sottocultura pagana che al giorno d’oggi ha un approccio più animistico all’argomento.
La realtà ha soddisfatto le tue aspettative in merito al modo in cui il pubblico ha accolto il tuo album, Lysbærer?
Trovo incredibile ricevere ancora messaggi da persone che ascoltano il mio album ogni giorno e lo usano per la meditazione, la guarigione, le cerimonie, il creare con le proprie mani ecc. Mi rende davvero felice e sono onorata, perché quella era la mia intenzione per questo album: “far immergere le persone nelle emozioni”. Ho anche ricevuto molte recensioni davvero straordinarie da riviste di tutto il mondo. Coloro che ascoltano e recensiscono la mia musica capiscono davvero la sua profondità. Davvero non ci si crede!
Pensi che la serie Vikings abbia influenzato gl’interessi delle persone anche dal punto di vista musicale?
Oh sì, prima di Vikings non molti conoscevano il genere, a volte la gente mi chiedeva se fosse musica irlandese e io dovevo spiegare. Ora il genere è esploso dopo Vikings, per esempio col sound unico dei Wardruna e altri ancora.
Quanto sono importanti i testi nelle tue canzoni?
In alcune canzoni i testi sono molto importanti, mentre in non c’è nemmeno bisogno di cantare vere e proprie parole; si tratta più di un’atmosfera. Per me la cosa più importante in una canzone è comunicare una storia e un’energia, in particolare quando uso l’Edda in poesia o antichi incantesimi.
Cosa dobbiamo aspettarci da te nel prossimo futuro?
Sto lavorando a nuove canzoni e sto lavorando per creare una lineup per une esibizioni dal vivo; fino ad ora ho suonato le mie canzoni principalmente da sola- E poi ho migliaia di altre idee, molte collaborazioni musicali e band interessanti! Ah ah! Per me è sempre interessante vedere un po’ dove andrò…
Grazie mille per il tuo tempo, Nanna. È stato un privilegio avere la possibilità di intervistarti!
E grazie Delia per il tuo interesse e le tue ottime domande.
Saluti dalla Danimarca, Nanna Barslev